Dentro la Parola

18 Settembre - Festa della Madonna e della Pia Unione dell'Addolorata

Preghiera alla  Madonna

Con la Pia Unione dell’Addolorata.

(foto stendardo PUAdd)

 

O Vergine Santissima Addolorata,

volgi il tuo sguardo pietoso su tutti noi

ed ascolta le nostre umili preghiere.

 

Da’ coraggio a chi è sotto la croce,

aiutaci ad accettare e a superare

le difficoltà della vita, senza ribellarci

ma a viverle con fede e con amore.

 

Proteggi le nostre famiglie dalle discordie,

dalle infedeltà, dalle crudeltà

e fa’ che nelle nostre case regnino

il rispetto, la pace e la serenità.

 

Dona luce e speranza a chi è nel buio.

Fa’ che il Vangelo sia anche per noi,

come per Te, il progetto di vita

per  costruire un mondo migliore.

 

A lode di Dio Padre, nello Spirito Santo,

per Cristo nostro Signore.

Amen.

OmAddol22OmAddol22 [26.289 Kb]

chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo

Domenica 4 Settembre 2022 - XXIII del T.O. C  Vangelo: Lc 14, 25-33 

OM220904AngOM220904Ang [25.640 Kb]

Omelia 220904Ang

Domenica 19 Dicembre 2021 IV di Avvento

DOMENICA 12 DICEMBRE 2021 - III DI AVVENTO - Rallegrati, Gerusalemme!

 

OMELIA di questa settimana III di Avvento 2021 

"Maestro, che cosa DOBBIAMO fare?"

 Quale Maestro. Quale Dovere.

Viviamo la terza Domenica e la terza settimana di Avvento in preparazione alla venuta, al Natale, del nostro Signore Gesù, il Messia. Il Figlio di Dio. Oggi è una Domenica, l'ho già accennato, particolare: ""rallegratevi, rallegrati Gerusalemme"" e con San Paolo ""Siate sempre lieti…"" e ""Cantate al Signore perché grande è in mezzo a noi il Santo di Israele…""… 

Veramente siamo in una situazione in cui non abbiamo tanto tempo, o voglia di cantare (ma ringrazio la chitarra che ci aiuta a rallegrarci) ma il Signore ci invita alla gioia.  Momenti difficili non mancano… e pensiamo anche a chi sta peggio di noi… 

 

Ma noi guardiamo sempre con speranza e fiducia…

Per esempio… Questa mattina pochi in chiesa per la santa Messa domenicale, ieri sera pochi al Catechismo, ci sono problemi, alcuni in quarantena (due classi, e non è poco!)… Facciamo come possiamo senza disperare! Noi non siamo dei disperati, ma siamo delle persone che confidano nel Signore. Nella vita "materiale" e nella vita della fede.

E se possiamo, per quello che possiamo, ma confidando soprattutto nell’aiuto di Dio, nella preghiera* noi ci impegniamo, facciamo, non restiamo paralizzati. Certo non solo a nostro favore (per quel giusto egoismo necessario) ma anche allargandoci agli altri.   

 

Il messaggio di Gesù che oggi ci viene ancora filtrato da Giovanni il battista ""il più grande dei profeti -dice Gesù- (e la gente pensava e si chiedeva ""Chissà, questo battezzatore è il Messia che deve venire?"" E lo chiamavano: ""Maestro"" e dicevano: ""Insegnaci che cosa dobbiamo fare"")… ""Non sono io il Cristo, io non sono neanche di sciogliergli i lacci dei sandali; io battezzo con l'acqua, mentre lui, il Messia, vi battezzerà con il fuoco e lo Spirito Santo..."" Ecco l'umiltà ma anche il coraggio di questo uomo che per la verità morirà martire...

E Giovanni (già educato dalla Parola di Dio nell'Antico Testamento) predica: -chi ha due tuniche ne dia una a chi non ce l'ha; chi ha da mangiare, e gli avanza pure, faccia altrettanto; e (anche se dopo 2000 anni penseremmo che le guerre proprio non dovrebbero esserci…) al soldati dice: -fate il vostro dovere; non angariate; e una cosa che vale per tutti ma che non intende chiudere la bocca se necessario: - accontentatevi delle vostre paghe (ma se sono ingiuste parlate!)… 

Grande Giovanni battista! Lodato da Gesù. Ma...

 

Ma Gesù dice anche ""ogni mio discepolo -vero discepolo, si capisce, non solo di nome- è più grande del più grande tra i profeti, Giovanni il battista.

Sì,  perché il cristiano, se è vero discepolo di Gesù, segue l'esempio e l'insegnamento del Messia, Gesù, al quale anche noi umilmente e con fiduciosa speranza vogliamo guardare. Noi che veniamo in chiesa, i ""praticanti"" (senza fare nessuna… discriminazione, per carità!) nel cuore abbiamo un desiderio consapevole, siamo consapevoli, di voler essere attenti discepoli di Gesù, nella novità e ricchezza della Nuova Alleanza.   

Ma Gesù (quello del vicino Natale) porta ad una generosità più grande Gesù, più di Giovanni, insegna che la semplice giustizia umana e la stessa giustizia predicata dal massimo profeta non bastano. ""Che merito ne avete? Che cosa fate di speciale per chiamarvi miei discepoli? Non fanno così anche i buoni pagani e i pubblicani? Sarete miei discepoli se…" 

 

Gesù insegna che i 10 Comandamenti "ammazzare non ammazzo, rubare non rubo, falsa testimonianza… solo a fin di bene! ecc." non bastano e che bisogna passare ad un livello più alto. Oggi questo rinnovato stile cristiano di vita lo chiamiamo con una parola più bella, un modo più positivo (non del Covid, naturalmente!) più creativo (ecco la parola più bella) e cioè non solo non uccidere ma… datti da fare per chi muore di fame, di malattia fisica e morale; non solo non rubare ma anche… dona, sii generoso… E così via per tutti i Comandamenti, portati alla pieneza, alla perfezione, da Gesù.

 

Io naturalmente non ho voglia di… contraddire Gesù, tuttavia mi sento di ripeterlo anche oggi: magari fossimo almeno al livello predicato da Giovanni il battista in una sana giustizia, non rubare, non commettere adulterio, onora il padre la madre, non dire falsa testimonianza, non uccidere… magari! 

 

Ma preghiamo il Signore Gesù che viene, e siamo qui apposta, pensando al Santo e vero Natale, per seguire di più l'esempio di Gesù che dà la vita per questo sviluppo dell'umanità, che diventi più umana. E quel magari non ha senso, perché SENZA GESU' NON SIAMO PIENAMENTE UMANI. E non lo saremo senza il suo aiuto. E neanche con tutto il solo nostro impegno, privo della Grazia, impetrata dalla Preghiera*. 

(LA PREGHIERA del Padre Nostro di Dante insegna bene! "Vegna vèr noi la pace del tuo regno / ché noi ad essa non potem da noi, / s'ella non vien con tutto nostro impegno - Purg. XI 7-9   "con tutto" significa "sia pure con tutto" concessivo, in una preghiera non arrogante ma che "osiamo" dire, "fatti degni di stare alla presenza di Dio......."  Dàmose 'na regolata!)

 

Vogliamo cercare di superare la semplice e fredda giustizia contabile, non per evaderla ma per darle pil vitalità. Un sogno, ancora lontano dal realizzarsi, a Natale, il perdono che anima la giustizia.

E questo salto di qualità, sia fatto con gioia, perché Gesù possa chiamarci BEATI: se entriamo in questo nuovo modo di ragionare e di vivere. 

Questo si chiama conversione, della mente innanzitutto, del cuore e della volontà concreta. 

Prepariamoci dunque al vero Natale, al Natale del vero Gesù. Facciamo pure festa, con canti, suoni, regali, divertimento, riposo… 

 

Però riserviamo un po' di tempo alla preghiera, a casa e in chiesa (se possiamo -e dico "venite, però state attenti", e lo dico a voi, lo dico alle famiglie, lo dico ai bambini, lo dico agli anziani, a tutti…). Venite e state attenti, venite se potete, non proprio come… "Fate i buoni, se potete"… La frase è di San Filippo Neri... ma "essere buoni" bisogna esserlo sempre, non secondo la luna.

 

Siamo in una situazione precaria tuttavia approfittiamo anche di un aspetto buono che ci offre: possiamo sentirci più responsabilizzati proprio perché dobbiamo fare delle scelte, secondo una coscienza risvegliata. Devo o non devo? Posso o non posso? Ci chiediamo più spesso. E ci ragioniamo sopra e cerchiamo di capire  perché posso o non posso, devo o non devo. Questa mascherina ci toglie tanta libertà ma ci obbliga a fare delle scelte più attente, risveglia l'uso della vera libertà stessa. Perché avevamo preso l'abitudine di andare avanti meccanicamente, di corsa: devo andare qui, devo fare questo, poi devo correre di là, devo, devo, devo… Pensaci un po'! Devo... Ma devo veramente? Che tipo di dovere è? Anche la parola ""devo"" è sconquassata, come la parola ""amore"", come ancor più la parola ""peccato. 

Un esempio, comico e allo stesso tempo tragico, dello stravolgimento della parola ""peccato"" è del ladro che mentre sta rubando si accorge che vicino c'è un carabiniere. Cosa dice dentro di sé il ladro? ""Peccato!"" dice. Comico e tragico! Peccato è che sta rubando, non la presenza del carabiniere… Come ""carismatico"" è stato definito un delinquente… professionista!   

 

Così per il "devo", indotto dall'abitudine o dal condizionamento, che ci addormenta.  È famoso l'esperimento del cane (di Pavlov): abituato a salivare, per mangiare al suono di un campanello… Gli tolgono il cibo, il campanello suona e la povera bestia saliva ugualmente per ""riflesso"", diciamo un'abitudine acquisita. Funziona assai nella pubblicità: di cose e di ""idee"", esplicita o… nascosta professionalmente, direi... carismatica!

 

La mascherina, se vogliamo, può aiutarci a risvegliare il pensiero, la riflessione, la coscienza/consapevolezza. Il (vero) Natale ci aiuta a riconquistare questa consapevolezza che ci porta a una vera scelta che è vera libertà. Qualcuno, purtroppo, si addormenterà di più.   

Diamo più tempo alla preghiera (non alla filastrocca), collegando la mente alla bocca e al cuore, nel silenzio, nell'ascolto della Parola di Dio. Camminiamo verso il vero Santo Natale iniziando con la preghiera, poi con la Messa, la Comunione, la Confessione, la Parola di Dio che ci danno vera libertà e prontezza per compiere davvero le buone opere "necessarie" per la vita eterna. Che c'è. .(Punto). 

 

Ed ora come ci invita la Liturgia ringraziamo insieme il Signore. Nonostante tutto noi sentiamo la gioia di essere qui e l'auguriamo anche per chi non è potuto venire pur desiderandolo. E la invochiamo anche per chi non lo desidera più perché pensa che siano cose che non contano nella vita. 

Noi invece le riscopriamo attentamente e ne ringraziamo il Signore.

 

 

Ascolta la registrazione dell'OMELIA  (Grazie!)

  ↓ clicca qui