In attesa del nuovo invito di Papa Francesco...
realizziamo e condividiamo
Cristo vive!
Portare frutto, collaborare, progettare...
§173#. Come nel miracolo di Gesù, i pani e i pesci dei giovani possono moltiplicarsi (cfr Gv 6,4‑13). Come avviene nella parabola, i piccoli semi dei giovani diventano alberi e frutti da raccogliere (cfr Mt 13,23.31‑32). Tutto questo a partire dalla sorgente viva dell'Eucaristia, in cui il nostro pane e il nostro vino sono trasfigurati per darci la Vita eterna. Ai giovani è affidato un compito immenso e difficile. Con la fede nel Risorto, potranno affrontarlo con creatività e speranza, ponendosi sempre nella posizione del servizio, come i servitori di quella festa nuziale, stupefatti collaboratori del primo segno di Gesù, che seguirono soltanto la consegna di sua Madre: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,5). Misericordia, creatività e speranza fanno crescere la vita.
§186#. Oggi assistiamo a una tendenza ad "omogeneizzare" i giovani, a dissolvere le differenze proprie del loro luogo di origine, a trasformarli in soggetti manipolabili fatti in serie. Così si produce una distruzione culturale, che è tanto grave quanto l'estinzione delle specie animali e vegetali.[100] Per questo, in un messaggio ai giovani indigeni riuniti a Panama, li ho esortati a "farsi carico delle radici, perché dalle radici viene la forza che vi farà crescere, fiorire e fruttificare".[101]
§248#. La parola "vocazione" può essere intesa in senso ampio, come chiamata di Dio. Comprende la chiamata alla vita, la chiamata all'amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via. Questo ha un grande valore, perché colloca tutta la nostra vita di fronte a quel Dio che ci ama e ci permette di capire che nulla è frutto di un caos senza senso, ma al contrario tutto può essere inserito in un cammino di risposta al Signore, che ha un progetto stupendo per noi.
§252#. Perché "la vita che Gesù ci dona è una storia d'amore, una storia di vita che desidera mescolarsi con la nostra e mettere radici nella terra di ognuno. Quella vita non è una salvezza appesa "nella nuvola" in attesa di venire scaricata, né una nuova "applicazione" da scoprire o un esercizio mentale frutto di tecniche di crescita personale. Neppure la vita che Dio ci offre è un tutorial con cui apprendere l'ultima novità. La salvezza che Dio ci dona è un invito a far parte di una storia d'amore che si intreccia con le nostre storie; che vive e vuole nascere tra noi perché possiamo dare frutto lì dove siamo, come siamo e con chi siamo. Lì viene il Signore a piantare e a piantarsi".[138]
§178#. Non ci si può aspettare che la missione sia facile e comoda. Alcuni giovani hanno dato la vita pur di non frenare il loro impulso missionario. I Vescovi della Corea si sono espressi così: "Speriamo di poter essere chicchi di grano e strumenti per la salvezza dell'umanità, seguendo l'esempio dei martiri. Anche se la nostra fede è piccola come un granello di senape, Dio la farà crescere e la utilizzerà come strumento per la sua opera di salvezza".[95] Amici, non aspettate fino a domani per collaborare alla trasformazione del mondo con la vostra energia, la vostra audacia e la vostra creatività. La vostra vita non è un "nel frattempo". Voi siete l'adesso di Dio, che vi vuole fecondi.[96] Perché "è dando che si riceve"[97] e il modo migliore di preparare un buon futuro è vivere bene il presente con dedizione e generosità.
§217#. Fare "casa" in definitiva "è fare famiglia; è imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici o funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po' più umana. Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere. Una casa, lo sappiamo tutti molto bene, ha bisogno della collaborazione di tutti. Nessuno può essere indifferente o estraneo, perché ognuno è una pietra necessaria alla sua costruzione. Questo implica il chiedere al Signore che ci dia la grazia di imparare ad aver pazienza, di imparare a perdonarci; imparare ogni giorno a ricominciare. E quante volte perdonare e ricominciare? Settanta volte sette, tutte quelle che sono necessarie. Creare relazioni forti esige la fiducia che si alimenta ogni giorno di pazienza e di perdono. E così si attua il miracolo di sperimentare che qui si nasce di nu
Se hai tempo...
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