Appunti per il 28 luglio
Una parola brevissima
Le letture che abbiamo ascoltato ci invitano alla preghiera
e ci insegnano anche come pregare.
Innanzitutto riscopriamo che il Signore al quale rivolgiamo la nostra preghiera è Padre
e che importante caratteristica della preghiera è la confidenza.
Con quanta confidenza Abramo nella prima lettura parla con il Signore
Ed anche con insistenza, (invadenza, nella nuova traduzione).
Abramo chiede così al Signore la salvezza di queste due città, Sodoma dei sodomiti e... Gomorra dei mafiosi! Città pervertite. Oggi si parla troppo naturalmente di omosessualità. Ma è innaturale.
Speriamo che ci permettano, almeno di dissentire. Et de hoc satis!
Gesù nel Vangelo ci insegna ancora più profondamente a rivolgersi al Signore come a un padre.
Questa preghiera del Padre nostro, che noi conosciamo, in questa domenica, ascoltato il Vangelo, non li ci riproponiamo di dirla con più attenzione.
Il Padre nostro che Gesù ci ha insegnato è anche un modello di ogni preghiera cristiana, autentica preghiera.
La parabola che abbiamo letto ci esorta ad una preghiera assidua, continua, perseverante, quasi insistente senza a aver paura di importunare il Signore nelle nostre richieste e nel nostro colloquio.
Preghiera è dialogo, con Dio e scuola di dialogo con gli altri, specialmente tra anziani e giovani, come ci ricorda papa Francesco a Rio.
La preghiera, questa preghiera, sia sempre presente nella nostra giornata, come sentimenti, parole e vita, vivendo così lo spirito di famiglia, con Dio e con i fratelli.